"Piatto da parata"
Deruta (Viterbo a quella maniera?), fine sec. XV
Forma con cavetto centrale, ampia tesa con orlo rinforzato. Base cercinata. Argilla rosata. Ricoperto all’interno con smalto stannifero e con vetrinatura all’esterno.
Decorazione in bruno manganese, blu-cobalto, verde ramina, giallo d’antimonio e ranciato. Il cavetto è decorato con la rappresentazione della dea Venere, nuda, con scettro sulla mano destra e con quella sinistra poggiata su di uno scudo ovale su cui è inserita una colonna.
In primo piano e attorno alla figura femminile sono posti elementi vegetali e floreali di varia foggia tanto da rappresentare un “giardino dei semplici”, cioè un giardino per erbe medicinali. Sullo sfondo appare delineato un paesaggio. Sulla tesa, decorata con girali a foglie d’acanto, si alternano una serie di tondi con un curioso motivo a sfera, posto all’interno, alla maniera di una palla da gioco. Sotto il cercine e sull’esterno sono dipinti tre segni a spirale.
Edita. Bibl.: Mazzucato, 1998, p. 82.